Esiste una correlazione statisticamente significativa tra freddo ed eccesso di morti in Europa. Più fa freddo, più aumentano i casi di morte dovuti a patologie cardiocircolatorie o secondari a casi di influenza. È da notare che il freddo fa statisticamente più morti del caldo, e che l’eccesso di morti che si ha a temperature minori è peggiore nei paesi caldi (come Italia, Portogallo, Spagna) che non in quelli freddi (come Germania, Finlandia, Norvegia). Ciò probabilmente perché nei paesi più freddi i sistemi di isolamento e di riscaldamento delle abitazioni sono migliori e più efficienti, e che nei paesi del nord la composizione demografica è meno anziana.
Esiste anche una correlazione storica statisticamente significativa fra aumento dei costi del riscaldamento e numero di morti.
L’Economist (https://www.economist.com/…/high-fuel-prices-could-kill…) utilizza un modello (basato sui dati precedenti e che risulta avere buone capacità predittive) per stimare l’effetto di questi costi energetici negli scenari di inverno meno caldo della media, medio e più freddo della media. Gli scenari sono prodotti considerando una proiezione dei costi dell’energia elettrica, comprendendo gli interventi statali per calmierare i costi e ipotizzando una stagione influenzale normale.
Le stime dell’Economist dicono che, rebus sic stantibus, avremo già un eccesso di morti anche in condizioni di inverno clemente. La situazione peggiora di molto in caso di inverno particolarmente rigido (335.000 morti in più rispetto alla baseline).
Il nostro paese, assieme alla Germania il più esposto all’arma energetica Russa, subirà probabilmente gli effetti più negativi rispetto agli altri paesi nella Ue, anche in termini di vite perse.