La scuola è “bloccata”

Gen 23, 2023

Tutti siamo d’accordo che il futuro del nostro paese passa per il futuro della #scuola. Se ci fermiamo allo status quo, all’attuale condizione della scuola italiana non si può che prendere atto della grave situazione: l’Italia è, nei ranking internazionali, sotto tutti gli altri paesi europei e sviluppati (e, in certi casi, anche dei meno sviluppati) in termini di punteggi PISA per proficiency in matematica e italiano, la qualità dei nostri insegnati sembra essere inferiore e, quindi, la qualità dell’insegnamento nelle scuole italiane non è solo relativamente e mediamente bassa ma anche poco aggiornata rispetto alle richieste del mondo.

Ho letto con interesse il libro “La scuola bloccata” (https://amzn.eu/d/heAWE2K ), di Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Agnelli (https://www.fondazioneagnelli.it/la-fondazione/), che restituisce, nell’asciuttezza di poche pagine ma con l’acribia dei dati e dei riscontri empirici, uno scenario che suscita preoccupazione ma, forse, anche un filo di speranza in chi legge.

I problemi individuati da Andrea Gavosto sono, in sintesi, i seguenti:

  1. cicli scolastici “disfuzionali” (il passaggio da un ciclo a un altro crea una caduta delle #competenze; sarebbe quindi auspicabile un ciclo comune che portasse lo studente alla soglia della scuola secondaria di secondo grado);
  2. mancanza di orientamento (le scelte dello studente sono orientate troppo pesantemente dalla famiglia di origine e il passaggio da un ciclo scolastico all’altro è troppo “erratico”);
  3. gli insegnanti non sono formati né all’inizio della carriera (come criterio d’ingresso) né in itinere (ossia nel corso del lavoro);
  4. l’assunzione dei docenti non può essere fatta in autonomia dalle scuole, e ciò concorre a creare il mismatch fra domanda di determinati insegnamenti (penso soprattutto alle materie #STEM) e offerta di lavoro.
  5. la totale assenza di possibilità di carriera dei docenti all’interno dell’istituto scolastico (a cui si potrebbe porre rimedio con ruoli sotto-dirigenziali, ossia livelli intermedi di responsabilità tra i docenti e i dirigenti scolastici, con migliore trattamento economico);
  6. la durata delle ore di insegnamento (in Italia le ore di scuola dovrebbero essere aumentate con attività pomeridiane che permettano non solo di colmare eventuali lacune e fare attività di supporto, ma anche per rendere più distesa l’attività didattica del mattino).

In questi giorni mia figlia ha deciso la scuola superiore da frequentare, ma la scelta è stata fatta soprattutto dietro consigli aneddotici di conoscenti e la partecipazione agli open day, che sono occasione di marketing scolastico poco informativi ai fini di una scelta consapevole.

Per una scelta consapevole la scuola dovrebbe rendere disponibili alcuni dati:

  • esiti degli insegnamenti (punteggi #INVALSI medi dell’istituto per le varie materie);
  • percentuale di studenti che si iscrivono all’#università;
  • percentuale di studenti che superano il primo anno di università;
  • percentuale di laureati;
  • curricula dei docenti (anche se il fatto che la scuola non possa reclutare i docenti rappresenta un limite).

#Eduscopio (https://eduscopio.it/) cerca di restituire questi dati. Ma la domanda è: perché le scuole non lo fanno? E, anche, perché i genitori non li richiedono?

Post recenti

Sovranismo – un destino idiota

Dopo anni di lavoro esce questo libro. È il prodotto di un profondo ripensamento su ciò che credevo essere vere e proprie verità incontrovertibili e...

Sovranismo – un destino idiota

Dopo anni di lavoro esce questo libro. È il prodotto di un profondo ripensamento su ciò che credevo essere vere e proprie verità incontrovertibili e che si sono rivelate, poi, delle patenti menzogne. Perché anche io sono stato sovranista, nel senso più deteriore del...

L’egemonia dell’idiozia economica

In La regina e il cavallo – Quattro mosse contro il declino (https://www.amazon.it/regina-cavallo.../dp/8842079766) di Salvatore Rossi (edito nel 2006) si legge: […] una manovra del saldo di bilancio pubblico di segno espansivo, ad esempio mediante una generalizzata...

La Russia sta usando le risorse energetiche come un’arma

Esiste una correlazione statisticamente significativa tra freddo ed eccesso di morti in Europa. Più fa freddo, più aumentano i casi di morte dovuti a patologie cardiocircolatorie o secondari a casi di influenza. È da notare che il freddo fa statisticamente più morti...

Autore

Domenico Lombardini

Entra nella community!

Iscriviti alla mia Newsletter per rimanere sempre aggiornato sulle uscite editoriali e sulle nuove notizie